10 Gennaio 2024

Tempo di lettura: 2min

Russia, la Corte Suprema criminalizza di fatto l’omosessualità

Gaynet

L’entrata in vigore della sentenza in Russia che criminalizza di fatto l’omosessualità

“Da oggi, 10 gennaio 2024, entra in vigore la sentenza della Corte Suprema Russa che definisce estremista e fuori legge il cosiddetto ‘movimento lgbt internazionale’. La Russia si schiera di fatto con i 70 Paesi che criminalizzano l’omosessualità nel mondo. Con questa sentenza, chiunque sia solo sospettato anche di aver messo piede in un ‘locale gay’ o aver fatto parte di una qualche associazione, potrà essere arrestato e trattato da terrorista. 

Così in piazza le associazioni Gaynet, Agedo, CCO Mario Mieli, Rete Genitori Rainbow, Agapanto, NUDI, Famiglie Arcobaleno, Dì Gay Project, Plus Roma, Libellula, Arcigay Roma, ARCO, Certi Diritti, GayCenter, Gender X APS, Differenza Lesbica

“Tra le persone intervenute anche l’On. Laura Boldrini e Marilena Grassadonia, Coord. ufficio LGBT+ di Roma Capitale. Sollecitata dalle realtà promotrici, Boldrini ha confermato il proprio impegno per difendere le tutele delle persone LGBT+ richiedenti asilo in Italia, rilanciando la battaglia per rivedere il decreto Paesi sicuri, che attualmente include anche nazioni che puniscono l’omosessualità

Dopo le leggi contro la cosiddetta “propaganda LGBT” e la cancellazione delle persone trans a livello normativo, la persecuzione si sposta adesso dal pubblico al privato. Questa sentenza rende infatti impossibile l’esistenza di qualsiasi club privato, come dimostra la chiusura immediata dello storico ‘Central Station’ locale a San Pietroburgo.

 

La criminalizzazione dell’omosessualità nel mondo: non solo Russia

Quando accaduto è un pericolosissimo precedente che dimostra la capacità dell’estremismo globale di far regredire i diritti delle persone LGBTQIA+. C’è una destra che anche in Italia si è sempre trincerata dietro al mantra ‘nel proprio privato ognuno fa ciò che vuole’. Oggi vediamo che iniziare dall’attacco alla dignità pubblica delle persone LGBTQIA+ porta prima o poi alla persecuzione totale. Chi urla oggi in Italia alla cosiddetta ‘teoria del gender’, che non esiste, si pone chiaramente nel solco di Putin. 

Abbiamo portato in piazza lo slogan ‘Diritti per tutt3’, in italiano e in russo, in solidarietà a chi sta resistendo al regime di Putin, comprese le donne che protestano per la convocazione dei riservisti in guerra. L’odio e la propaganda distruggono la democrazia, generano guerra e morte: rifiutiamo qualsiasi tipo di propaganda sui nostri corpi, sia per distruggere le nostre esistenze, sia per giustificare operazioni militari sbagliate, come sta accadendo a Gaza.  

A chi si schiera per la causa LGBT+ nel mondo chiediamo fatti concreti: l’appello alle nostre istituzioni è quello di favorire in tutti i modi l’accoglienza delle persone in fuga dalla Russia e di agevolare la tutela delle persone richiedenti asilo discriminate per orientamento sessuale e identità di genere nel loro Paese”.  

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