Minoranza sessuale

Minoranza sessuale

Sulla scia del concetto psicologico di minority stress  (stress da minoranza), è stato recepito anche nel linguaggio ufficiale dell’Unione Europea l’espressione sexual minorities, minoranze sessuali.

L’uso del termine “minoranza”, riferito alle persone LGBTQI+, è però altamente fuorviante per almeno tre motivi:

  • ci riferiamo a persone molto diverse tra loro,
  • parliamo di numeri molto difficili da quantificare,
  • ci riferiamo a persone che rivendicano diritti universali.

 Una minoranza, a rigor di termini,  è un gruppo di persone circoscritto e caratterizzato da elementi comuni quali un territorio, una etnia, una cultura, una nazionalità, una appartenenza linguistica.

Le persone LGBTQI+ sono tutte molto diverse tra di loro anche dal punto di vista di una minoranza:

non sono circoscritte allo stesso territorio, non appartengono a una stessa etnia, o cultura, o nazionalità, non parlano la stessa lingua così come hanno diversa estrazione sociale, collocazione politica (ci sono persone omosessuali tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra).

Contrariamente a qualsiasi minoranza, devono affrontare quasi sempre un percorso di coming-out in famiglia.  

Anche numericamente è difficile stabilire il numero di persone LGBTIQ

Tutte le percentuali che annoverano le persone omosessuali tra il 5% e il 10% non hanno fondamento statistico alcuno perché si basano esclusivamente sul numero di persone che hanno dichiarato di essere omosessuali,  non prendono in considerazione tutte quelle persone che, per i motivi i più diversi, preferiscono non dirlo e non tengono conto delle persone bisessuali.

Va poi considerato che le persone non si collocano in uno dei tre orientamenti sessuali (c’è anche la bisessualità) in maniera statisticamente uguale.
Come hanno rilevato Alfred Kinsey negli anni 50 e
William Masters e Virginia Johnson negli anni 60 e 70, le persone, pur avendo un orientamento sessuale definito, possono comunque fare, nel corso della loro vita,  esperienze sessuali e relazionali al di fuori dell’orientamento sessuale che le descrive.

La proporzione statistica dunque può variare sensibilmente. 

Il concetto di minoranza  sessuale fa riferimento ad una condizione di minoranza percepita dall’individuo, non a un calcolo statistico su una effettiva percentuale di popolazione.

Le parole per dirlo

In ogni caso, la questione numerica e la relativa idea di minoranza diventa irrilevante di fronte al fatto che le persone LGBTIQ non rivendicano diritti specifici, ma esattamente gli stessi diritti delle persone eterosessuali, che sono loro disattesi per il pregiudizio omobilesbotransfobico.

 Non si tratta di diritti speciali basati su particolari esigenze delle persone omosessuali ma degli stessi diritti di tutte le altre persone: diritto alla visibilità, alla costituzione di una famiglia, agli affetti, alla genitorialità, alla salute sessuale, che vengono loro negati in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

 Per  questo è meglio evitare l’espressione diritti gay, anche se la usano spesso i e le militanti omosessuali. 

 Locuzioni tipo i diritti delle minoranze sessuali, spesso annoverata in elenchi che includono le minoranze etniche, quelle religiose, linguistiche ecc., vanno sostituite con i diritti umani negati alle persone omosessuali.

Gli stessi diritti, umani, non gay.

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