25 Settembre 2023

Tempo di lettura: 2min

Lo sport amatoriale sostiene le atlete trans, Luxuria e Petrillo testimonial italiane della campagna europea

Rosario Coco

Tutelare l’accesso allo sport delle persone trans e intersex

e contrastare l’odio nei loro confronti: sette organizzazioni internazionali, tra cui la Confederazione internazionale dello Sport amatoriale (CSIT), lanciano la campagna “Rising Together”, “Più in alto insieme” nella versione italiana”.  Tra le testimonianze italiane Valentina Petrillo, atleta trans ipovedente bronzo paraolimpiadi di Parigi e Vladimir Luxuria, che sostiene la campagna raccontando la propria esperienza durante le ore di educazione fisica a scuola. 

La campagna è stata curata dall’Italiana AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport)  attraverso il settore AICS LGBTI, nell’ambito del progetto europeo SGS, “Sport for all genders and sexualities”, coordinato dall’austriaca VIDC (Vienna Institute for dialogue and Cooperation). Il partenariato include lo CSIT, l’Università dello Sport di Colonia e la European Gay and Lesbian Sport Federation. 

Si mettono in luce le differenze tra i corpi

in uno sport come il Rugby, dove trovano spazio fisicità molto diverse tra loro. Queste differenze sono essenziali nei diversi ruoli dello sport con la palla ovale, soprattutto in situazioni come il sollevamento nella rimessa laterale, rappresentato nelle immagini della campagna. La diversità dei corpi è un vantaggio, non un punto debole e questo vale anche per le persone transgender e intersex. Lo sguardo è rivolto alla prossima Bingham Cup a Roma, dove il Rugby amatoriale mondiale ha deciso di garantire pieno accesso alle persone trans nelle rispettive categorie di competizione.

Nonostante la recente depatologizzazione

delle persone transgender da parte dell’OMS nel 2018 e le nuove linee guida del CIO del 2021, che hanno vietato l’obbligatorietà dei test ormonali, decisioni come quella della federazione internazionale di Scacchi di bandiere le done trans dalle competizioni femminili hanno fatto molto discutere. Il tema dell’omotransfobia nello sport è all’ordine del giorno: come dimostrato dalla ricerca europea Outsport promossa da AICS nel 2019, le aggressioni fisiche e verbali subite dalle persone trans sono 3 volte superiori a quelle delle persone LGB”.

A partire da oggi è prevista la pubblicazione di 10 storie di atlete e atleti transgender, intersessuali e di persone loro “alleate” nello sport, in 4 lingue diverse. I risultati e le reazioni delle prime settimane saranno presentati il 9 e 10 novembre a Barcellona, insieme alla nuova ricerca della German Sport University di Colonia, durante il Forum internazionale dello sport amatoriale organizzato da CSIT. La campagna proseguirà fino a Settembre 2024.

A coordinare la campagna Rosario Coco, Presidente di Gaynet e coordinatore Outsport per AICS, insieme a Gabriel Corbelli, Resp. Area Sociale di AICS LGBTI. Editing e sottotitoli di Andrea Giuliano. 

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