9 Settembre 2023

Tempo di lettura: 2min

BINGHAM CUP, DAL RUGBY LA RISPOSTA A CHI COLPISCE LE CARRIERE ALIAS

Gaynet

“il più importante evento mondiale inclusivo di Rugby

 che si svolgerà a Roma nel maggio 2024, La Bingham Cup, annuncia la piena accoglienza delle persone transgender nei generi di competizione maschile e femminile. Si tratta della vera risposta a chi cerca di ancora di mettere in discussione l’esistenza e diritti delle persone trans nelle scuole, come sta accadendo in Lombardia con la mozione contro le Carriere Alias”

Così Rosario Coco, Presidente di Gaynet, in una nota

“La Bingham Cup arriva grazie al lavoro di Libera Rugby Club,

storica realtà sportiva gayfriendly italiana organizzatrice dell’evento, e al patrocinio di FIR, UNAR, Roma Capitale, CONI e Sport e Salute, la Bingham Cup approderà a Roma dal 24 al 26 maggio 2024. Si tratta di un evento internazionale nato nel 2002 per diffondere un messaggio di inclusione e rispetto attraverso lo sport. Si tratta della più ampia competizione di Rugby in termini di partecipazione internazionale dopo i mondiali organizzati dalla World Rugby. Le iscrizioni saranno aperte dal primo ottobre: si attendono dai 7000 ai 10000 partecipanti.

Contrariamente alla Federazione Internazionale del Rugby,

Libera Rugby e IGRAB (International Gay Rugby Association and Board) hanno stabilito che le atlete transgender potranno gareggiare nella categoria femminile. L’organo del Rugby professionistico aveva infatti deciso nel 2022 per l’esclusione delle atlete trans dalla categoria corrispondente, eliminando anche  il criterio dei test ormonali. Lo sport amatoriale, come sempre, si dimostra all’avanguardia nel rispetto dei diritti umani e in linea con le Linee Guida del Comitato Olimpico Internazionale, che raccomandano la piena inclusione di tutte le identità e impongono prove e evidenti per giustificare qualsiasi criterio di limitazione.

Gaynet – conclude – sostiene convintamente la Bingham Cup e confida che tornei come questi possano presto fornire le evidenze e le buone pratiche necessarie per far sì, invece, che tutti gli sport di squadra a qualsiasi livello possano diventare pienamente inclusivi per le persone transgender”.

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