Crimini d’odio monitoraggio

Monitorare i crimini d’odio nell’attuale contesto normativo in Italia

Nell’ordinamento italiano l’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno una specifica copertura normativa.

Le forze di polizia lavorano a norme vigenti.

 

Applicazione della legge Mancino-Reale

Ipotizziamo un crimine d’odio basato su una discriminazione di natura razziale-etnica-nazionale-religiosa, sull’impianto cioè della cosiddetta legge Mancino-Reale.

Cosa accade?

L’operatore o l’operatrice di polizia proporrà al Pubblico Ministero la contestazione dei reati base e, a seconda dei casi, i reati di violenza o istigazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi (art 604 bis del codice penale) e relativa aggravante (articolo 604 ter).   

Il vuoto legislativo della Mancino-Reale sui crimini d’odio basati su motivazione omotransfobica

Nel caso di un crime d’odio basato su motivazione omotransfobica si potrà contestare solamente il reato base e non potrà dunque essere riconosciuto come crimine d’odio.

Questo dettaglio ha rilevanza per un aspetto tecnico che riguarda la raccolta dei dati in uso alle forze di polizia.

La banca dati interforze 

Il sistema si chiama CED – SDI,  una banca dati che contiene tutte le informazioni acquisite dalle forze di polizia nel corso di attività amministrative e di prevenzione o repressione dei reati.

Dal CED – SDI si possono estrarre i reati di matrice etnico-razziale ma non quelli a  matrice omotransfobica perché non esistendo la fattispecie di reato nel nostro ordinamento la chiave di estrazione per quella fattispecie di reato e relativa aggravante manca.

 

I dati forniti all’Osce

Questo è importante perché  dal CED – SDI  si deducono i dati statistici ufficiali delle tipologie di reati in Italia. I dati che l’Oscad conferisce all’OSCE, l’organizzazione internazionale che realizza la più importante raccolta di reati di crimine d’odio in Europa.

 

L’oscad

L’Oscad l’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori è lo strumento operativo interforze, istituito nel 2010 nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per volontà dell’allora capo della Polizia Antonio Manganelli, per ottimizzare l’azione delle forze di polizia a competenza generale nella prevenzione e nel contrasto dei reati di matrice discriminatoria.

Obbiettivi

Gli obiettivi prioritari dell’Oscad sono:

  • agevolare le denunce dei crimini d’odio (in modo da contrastare il fenomeno dell’under-reporting);
  • migliorare costantemente il monitoraggio del fenomeno (per misurarne con sempre maggiore precisione la portata e l’impatto);
  • sensibilizzare/formare/aggiornare costantemente gli operatori e le operatrici delle forze di polizia (per combattere il fenomeno dell’under-recording).
formazione

La formazione delle forze di polizia ha da sempre rivestito una particolare importanza per l’Oscad, in quanto indispensabile per incrementare la sensibilità e la competenza degli operatori e delle operatrici  in materia e, conseguentemente, la capacità di risposta operativa al fenomeno.

 

I dati non ufficiali sui reati omotransfobici

Oscad raccoglie i dati conferiti all’Osce dal 2014.

Anche quelli non ufficiali sui reati a matrice omotransfobica.

Oscad gestisce un sistema di monitoraggio che viene alimentato, oltre che dalle segnalazioni ricevute da vittime, testimoni ed associazioni, anche da quelle inviate di iniziativa dalle forze di polizia o da altre istituzioni (l’UNAR, il Servizio LGBT del Comune di Torino, capofila della “Rete Ready”, “Amnesty International”, “Polis Aperta”, “Rete Lenford” e “Cospe”) e sono state rafforzate le attività formative congiunte (Camera dei deputati -Senato della repubblica XVIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXXVIII N. 2 VOL. III).

Non statisticità dei dati ufficiosi

In ogni caso, è indispensabile evidenziare che, in ragione della loro eterogeneità, i dati comunicati all’Osce non forniscono un quadro con valore statistico sul fenomeno, conseguentemente incrementi/diminuzioni non sono correlabili con certezza ad un proporzionale incremento/diminuzione dei crimini d’odio nel nostro Paese.

I dati raccolti a questo proposito sono aumentati negli ultimi anni ma questo naturalmente non significa che i crimini d’odio sono necessariamente aumentati ma che sono più accurati i sistemi di rilevamento che, cioè, c’è stato  un incremento nell’affrontare i problemi di underecording  e underporting.

 

under-reporting

L’under-reporting è il fenomeno per il quale le persone colpite e i o le testimoni di crimini d’odio tendono, per varie e complesse motivazioni (soprattutto di carattere psicologico), a non denunciarli.

Tra le principali ragioni per le quali bersagli e testimoni hanno difficoltà a denunciare vi sono:

non aver cognizione (o rifiutare) il fatto che l’aggressione sia motivata da uno o più pregiudizi per i quali le persone colpite da crimine d’odio si ritengono responsabili (si auto-incolpano);

non aver fiducia nelle forze di polizia e temere che non vengano attivate indagini accurate o, peggio, avere paura di subire un’altra discriminazione (vittimizzazione secondaria);

paura di compromettere la propria privacy (è il caso di molti reati commessi contro persone appartenenti alla comunità Lgbti);

timore di ritorsioni;

non conoscenza della lingua e del sistema giuridico della nazione in cui vivono.

 

under-recording

Quando si parla di under-recording ci si riferisce, invece, al fenomeno per il quale le forze di polizia non riconoscono la matrice discriminatoria del reato denunciato e, conseguentemente, non lo registrano né lo investigano come tale.

Questo può accadere per diverse motivazioni:

mancato riconoscimento dei cosiddetti indicatori di pregiudizio ossia degli elementi indiziari che consentono di rilevare la motivazione discriminatoria del reato (dei quali si dirà più avanti); scarsa sensibilità/mancanza di formazione adeguata sul fenomeno; carenza di risorse.

 

Per il momento l’aumento di questi dati significa che l’Oscad sta finalmente iniziando a fare emergere quel che finora era rimpiatto sommerso.

I dati riguardanti questi reati non hanno dunque il canone dell’ufficialità.

 

Fonte brochure Oscad sui crimini d’odio.

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