20 Novembre 2023

Tempo di lettura: 2min

TDOR: fermare retorica del gender

Gaynet

Il TDOR e le sue origini

In occasione del TDOR 2023 (Transgender day of remembrance) sono state organizzate in Italia oltre 10 manifestazioni per ricordare le persone colpite dall’odio e dal pregiudizio verso le persone transgender. La ricorrenza, legata al 20 novembre,  fa riferimento al ricordo di Rita Hester, donna trans nera assassinata nel 1998 negli Stati Uniti. Gaynet ha partecipato alle manifestazioni di sabato 19 novembre a Roma, promossa da Gender x e Libellula, e Milano, promossa da ACET.

Un momento del TDOR 2023 a Roma

Le piazze, il TDOR e il primato italiano

“Oggi siamo in piazza a Roma e Milano in ricordo delle persone colpite dalla transfobia, per ribadire ancora una volta l’assurdità della retorica del gender. Chi ne fa uso è corresponsabile del triste primato italiano che vede il nostro Paese in Europa primo per reati motivati dall’identità di genere, con 48 persone uccise dal 2008”. Così in una nota Rosario Coco, Presidente Gaynet.

“I dati TGEU, riconosciuti dalla UE, dal 2008 annoverano oltre 5000 casi di decessi di persone trans legate a cause violente, su una popolazione stimata intorno all’1% a livello mondiale. Nel 2023 si registrano 320 persone uccise a livello globale”.

La transfobia è la punta di un iceberg

La transfobia è la punta di un iceberg che affonda le sue radici in una cultura maschilista, patriarcale e misogina, considerando che oltre il 90% delle persone colpite sono donne trans. La politica che continua a parlare del solito fantasma del ‘gender’ e a scagliarsi contro le carriere alias è corresponsabile di tutto questo.

il TDOR e le rivendicazioni de “La Strada dei diritti”

Commemorare chi oggi non c’è più significa per noi ribadire nelle piazze le rivendicazioni del movimento LGBTQIA+ per le persone trans e non binarie contenute nella piattaforma ‘la strada dei diritti’.

Riassumendo il paragrafo sull’identità di genere, ciò che serve è: rendere concreta la depatologizzazione delle persone trans adottando in nuovi standard OMS (ICD 11), riconoscere l’identità alias in tutte le scuole i luoghi di lavoro e lo sport, approvare una nuova legge che preveda la rettifica anagrafica dei documenti con semplice procedura amministrativa, introdurre l’identità di genere nelle leggi che puniscono i crimini d’odio e tutelano dalle discriminazioni sul lavoro, formare il personale scolastico, sanitario e della PA.

Si tratta di provvedimenti che potrebbero essere approvati  in poche settimane e renderebbero finalmente effettivo il diritto all’esistenza e all’uguaglianza di centinaia di migliaia di persone. Le persone transgender non binarie sono infatti oltre il 3% della popolazione italiana secondo l’ultima rilevazione IPSOS”. 

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