31 Ottobre 2023

Tempo di lettura: 2min

Finisce il Sinodo, resta aperta la questione omosessualità

Edoardo Fortunati

Il Sinodo e le questioni aperte

Dal 4 al 29 ottobre Roma ha ospitato il Sinodo della Chiesa Cattolica. Tra i vari argomenti all’ordine del giorno, ha tenuto banco il tema della modernizzazione della Chiesa su vari aspetti, tra cui l’omosessualità e le coppie formate da persone dello stesso sesso.

Nel documento finale approvato è sparito l’acronimo LGBTQ, che era invece presente nella relazione iniziale denominata Instrumentum laboris, alla base dei lavori delle quattro settimane. Nel testo approvato si parla genericamente di “temi connessi con la corporeità e la sessualità”, tra le questioni che restano aperte per il prossimo appuntamento nel 2024.

L’Arcivescovo Stankevics protagonista del Sinodo

Una delle prese di posizione che più si è fatta sentire è stata quella dell’arcivescovo Stankevics, il quale ha rimproverato l’idea dell’omosessualità come atto fisico: «La tendenza omosessuale come tale non è un peccato, ma è da considerare un peccato se le persone entrano in un rapporto sessuale tra di loro. Ma questo vale non solo per gli omosessuali. Per ognuno è un peccato il rapporto sessuale fuori dal matrimonio. Tutti siamo chiamati alla castità, il Catechismo della Chiesa cattolica è molto chiaro»

La nota non fa altro che confermare la visione conservatrice della Chiesa, per cui l’omosessualità è ammissibile solo se vissuta in castità.

La pastorale di Ratzinger

In verità – come si legge nella nota di Gaynet sulla morte Benedetto XVI  – il catechismo della Chiesa cattolica è ancora fermo alla pastorale di Ratzinger del 1986, dove persino la cosiddetta “inclinazione” della persona omosessuale veniva definita “intrinsecamente disordinata”. Nonostante gli sforzi di alcune frange del cattolicesimo, l’idea di benedire le coppie omosessuali solo di fronte all’impegno di vivere in castità rimane un’azione debole che non tiene conto né della realtà, né della sessualità umana, né della necessità di intervenire prima di tutto sulla dottrina cattolica.

Il Sinodo e le organizzazioni cristiane LGBT

Non è un caso che migliaia di fedeli in tutto il mondo abbandonino sempre più la Chiesa cattolica romana per le posizioni sui diritti civili, tra cui la contraccezione ed il ruolo delle donne. Recentemente si è svolto a Roma l’incontro delle organizzazioni cristiane LGBT+ mondiali, in continua crescita da diversi anni, che stanno cercando di fare sentire la propria voce anche nel Sinodo. Ci sarà più spazio per loro nel 2024?

Discussione rimandata

La pozione dell’Arcivescovo, dunque, richiama un pesante preconcetto omofobo  ancora difficile da sradicare. La discussione è quindi rimandata. È innegabile che una decisione in senso progressista avrebbe un impatto enorme sul mondo cattolico a livello globale e ci consentirebbe finalmente di dare meno rilevanza anche in Italia a una istituzione religiosa storicamente protagonista di una dottrina discriminatoria.

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