Carriera alias

La “Carriera Aliasè una prassi amministrativa che permette di riconoscere l’identità di genere di una persona transgender prima della rettifica ufficiale dei dati anagrafici, che ad oggi  prevede procedure giudiziarie molto lunghe. 

Permette alla persona interessata di ottenere un documento provvisorio (tessera, libretto etc..) e di socializzarsi con il nome che corrisponde al genere di appartenenza percepito. Questo documento ha valore solo per i servizi che dipendono dall’ente che lo rilascia e non sostituisce il documento anagrafico, che rimane l’unico ad avere valore legale.  

La socializzazione con il genere percepito è per le persone transgender una questione di benessere psicofisico e integrazione sociale di base. Questo protocollo è stato adottato in Italia da scuole, università, enti locali e organizzazioni sportive, in particolare, 244 scuole secondarie e 32 atenei (Agosto 2023), alcuni comuni tra cui Bologna e Milano, l’ente di promozione sportiva UISP. 

La Carriera Alias va distinta dall’attivazione dell’”Identità Alias” prevista nei contratti della Pubblica Amministrazione e, dal luglio 2023, anche dal comparto Istruzione e Ricerca. In questo caso, è richiesta documentazione medica e giudiziaria per comprovare un processo di transizione in corso. Come specifica la nota del ministero del 17 luglio 2023, il cambio del nome è riservato a “coloro che abbiano già iniziato il percorso di transizione di genere, il che presuppone preventivi passaggi giudiziari e sanitari”. Il protocollo della Carriera Alias adottato invece da scuole, atenei ed entri locali, invece, presuppone che nessuna certificazione medica/psicologica sia richiesta dalla scuola.

Anche l’OMS, nel 2018, ha infatti certificato che l’incongruenza di genere non è una malattia mentale ma una condizione associata alla salute sessuale, cioè al benessere dell’individuo. 

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