12 Gennaio 2024

Tempo di lettura: 2min

Sport, Pro Vita ridicola su carriera alias nello sport

Gaynet

La Carriera alias nello sport e l’uscita di Pro Vita

L’ultima uscita di Pro Vita contro la carriera Alias nello Sport rasenta il ridicolo. Pro Vita se la prende con AiCS, ente di promozione che ha appena introdotto il tesseramento Alias, gridando alla discriminazione delle donne: peccato che dal manifesto utilizzato all’ignoranza crassa in tema di sport, la discriminazione delle donne resti un marchio inconfondibile della stessa Pro Vita”. 

Cosi Rosario Coco, Presidente di Gaynet, in una nota. 

“Con un manifesto social degno della più retriva statuaria fascista, che paragona le donne trans al maschio alfa per eccellenza, Pro Vita accusa AiCS di discriminare le donne. Detto da chi nega alle donne la scelta sul proprio corpo, da chi si oppone a qualsiasi programma di educazione sessuale e alle differenze nelle scuole, da chi promuove un’idea di famiglia in cui le donne dovrebbero tornare sostanzialmente in cucina, è già decisamente poco credibile. Circa l’identità di genere nello sport, a Pro Vita sfugge quanto detto dal CIO nel 2021: il vantaggio competitivo delle atlete trans non può essere dato per scontato a priori e le federazioni devono trovare il modo per includere  atlete e atleti transgender e intersessuali. Ricordiamo il caso della sollevatrice di pesi trans Hubbard, che alle ultime olimpiadi doveva stravincere e non ha passato nemmeno il primo turno. 

L’identità di genere e lo Sport

La realtà è che gli sport sono tutti diversi e che al momento c’è un dibattito nello sport professionistico. Il calcio tedesco, ad esempio, sta sperimentando l’inclusione delle atlete transgender nella categoria femminile. Da sottolineare poi che esistono anche gli uomini trans, che spesso sono completamente esclusi da questo dibattito. Lo sport amatoriale ha il dovere di includere tutte le persone;  al momento le persone transgender e non binary, dati alla mano (ricerca SGS, 2023) sono escluse dall’attività fisica per almeno il 50%, altro che competizioni! 

La Carriera alias come strumento fondamentale per lo sport di base

Lo sport di base, specialmente per le persone adolescenti e marginalizzate, sostiene la crescita personale, l’autostima, le competenze sociali e può salvare delle vite: ci sorprende che Pro Vita, che ha tanto a cuore la minore e età, non lo comprenda. Pro Vita loda poi il nuovo corso della federazione di Atletica, che ammette solo le donne trans che non hanno vissuto la pubertà maschile, salvo poi scagliarsi in tutti gli altri contesti contro i farmaci che sospendono la pubertà. A che gioco giochiamo quindi?

Le donne e lo sport

A chi dice, infine, che le persone trans nello sport discriminano le altre donne, rispondiamo con le parole di Erica Sullivan, che arrivò dietro la nota nuotatrice trans Lia Thomas nelle gare universitarie USA del 2022  ‘Come donna nello sport, posso dirvi che so quali sono le vere minacce allo sport femminile: abusi e molestie sessuali, salari e risorse ineguali, e la mancanza di donne nella leadership. Le ragazze e le donne transgender non sono parte di questa lista’”. 

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