La situazione italiana ed europea

I principali indicatori internazionali come la Rainbow Map di ILGA Europe e i dati FRA (European Union Agency for Fundamental Rights) confermano chel’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi europei in tema di uguaglianza dei diritti per le persone LGBTQIA+, e rilevano un uso crescente dei discorsi d’odio che le delegittimano, considerandole devianze che possono essere rieducate o, peggio ancora, “curate”.

La scienza e le Nazioni Unite

Gli studi e i dati internazionali confermano l’urgenza di contrastare il fenomeno dei tentativi di conversione, detti impropriamente “terapie riparative”. Si tratta di pratiche illegittime e pericolose, che vanno dall’abuso psicologico alla violenza fisica, definite vere e proprie torture dalle Nazioni Unite nel 2020. Cercare di modificare l’orientamento sessuale e l’identità di genere di una persona non ha, inoltre, alcun fondamento scientifico, come affermano le associazioni medico-psichiatriche, psicologiche e psicoanalitiche di oltre 65 Paesi (ILGA World, 2020).

Queste pratiche sono la punta di un iceberg che nasconde pregiudizi, stereotipi e discriminazioni ancora estremamente diffusi, insieme a una precisa visione della società in cui esistono persone di serie A e di serie B. 

Perchè una legge

Vogliamo invertire la rotta, interrompere la discriminazione, prevenire i suicidi, la persecuzione delle nostre identità, e far sì che l’Italia sia presto più accogliente per ogni persona e ogni famiglia.  Approvare una legge contro i tentativi di conversione delle persone LGBTQIA+ significa contrastare la retorica della devianza sulle persone LGBTQIA+ e aprire  nuovo capitolo sui diritti civili.

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