Una ragazza di sedici anni si fidanza con una ragazza. Quando la madre lo scopre le vieta di frequentare la fidanzata e inizia a controllare il modo in cui veste impedendole persino di uscire di casa.  Convinta che l’omosessualità sia un comportamento da correggere la donna sottopone la figlia a un rito di  esorcismo.

La ragazza non riesce ad opporsi, confida il proprio malessere a una insegnante della sua classe,  che avverte le autorità. La  ragazza, per la sua stessa incolumità, viene allontanata dalla famiglia, accusata di maltrattamenti, e affidata a una comunità.

I servizi sociali  intervengono fornendo supporto psicologico alla ragazza e un percorso di accompagnamento per i genitori, incapaci di comprendere che l’orientamento  sessuale della figlia è naturale e non c’è nulla da correggere.
La situazione si ricompone e la  ragazza stessa decide di tornare nel nucleo  familiare. La procura archivia le accuse contestate ai genitori, ritenendo importante preservare l’equilibrio familiare ritrovato.

La procuratrice dei minori di Torino Emma Avezzù, ha spiegato  a TGCOM24:

“Molti casi di cui ci occupiamo raccontano quanto ancora sia complesso per i genitori affrontare le scelte sessuali dei figli. Il rifiuto dell’omosessualità è un fenomeno trasversale: i casi riguardano italiani e stranieri, con livelli culturali e sociali di ogni tipo”, (…) secondo cui sono in aumenti i casi di discriminazione in famiglia per via dell’omosessualità”.

Finché nell’immaginario collettivo l’omosessualità è una devianza da correggere e arginare, i genitori si sentono legittimati nel procedere al  ripristino di una presunta normalità eterosessuale.
Bisogna dare una risposta ferma a queste opinioni  irrazionali e fondate sulla disinformazione. Una legge che vieti i tentativi di correzione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere contribuisce a creare una società che dice di no con fermezza a convinzioni e comportamenti  che causano sofferenze e costituiscono un pericolo per la salute fisica e psicologica dei nostri e delle nostre adolescenti.